Polemica sull'App del momento e a sollevare il polverone è Antonio Staglianò, vescovo di Noto (Siracusa). Il religioso ha paragonato il gioco della Nintendo al nazismo: "I Pokemon Go creano dipendenza a un sistema totalitaristico che è pari a quello nazista. Ecco perché combatto quest'app che sta alienando migliaia e migliaia di giovani".
Staglianò, vescovo di Noto (Siracusa), che ha ingaggiato una battaglia contro questo gioco virtuale. Ad accrescere la rabbia del vescovo, il fatto che l'app individua la cattedrale di Noto come uno dei tanti Pokestop disseminati in tutto il Mondo.
«I Pokemon non si possono salvare - aggiunge il vescovo di Noto - perché creano una realtà parallela, in cui i ragazzi si divertono a catturare in giro per le città i mostri tascabili secondo una regia totalitaria e dove manca la partecipazione attiva e cosciente. Bisogna avere il coraggio di servirsi del proprio intelletto e non essere telecomandati, bisogna far uscire l'uomo da una condizione di minorità di cui egli stesso è responsabile». Ad accrescere la rabbia del vescovo, il fatto che l'app individua la cattedrale di Noto come uno dei tanti Pokestop disseminati in tutto il Mondo. «Addirittura la Cattedrale è una palestra dove ci si può allenare e fare crescere i Pokemom. Bisogna invece fermare questa passione e fare diventare protagonisti i giovani che sono portatori di entusiasmo e di passione e devono andare in giro per il mondo a portare la parola di Cristo e a trasmettere valori positivi».